MANTENITORI DI SPAZIO DENTALE NEI BAMBINI
Quello che si vede nella fotografia sottostante è un mantenitore di spazio. Serve a sostituire un dente da latte (quindi non permanente), che sia stato perso per carie. La carie dei denti da latte è un fenomeno molto comune in età pediatrica. La sua incidenza può dipendere da vari fattori, come già ho spiegato parlando di alimentazione e fluoro.
La carie in quella età può essere molto aggressiva e rapida per vari motivi.
- Il dente da latte è più piccolo e quindi il processo carioso impiega meno tempo per progredire.
- L’anatomia è diversa da un dente permanente e la “polpa dentaria” o nervo occupa più spazio in volume. Viene quindi interessata e infettata prima.
- La sintomatologia è varia, ma talvolta quasi assente ed intermittente. Il dolore va è viene e una volta raggiunto il nervo scompare per perdita di vitalità del dente.
In parole semplici il nervo viene raggiunto precocemente il dente perde la vitalità ed il bambino smette di aver male. La cosa passa inosservata.
E’ credenza comune che i denti da latte, proprio per la loro natura temporanea abbiano poca importanza. Niente di più sbagliato.
Una delle loro funzioni ( ma non l’unica) è il “mantenimento dello spazio” per i successivi denti permanenti. Il Mantenitore allora diventa dispositivo Fondamentale per conservare lo spazio di un dente perso per carie.
La non applicazione di questo presidio determinerà lo spostamento nel tempo dei denti vicini che “rubano”, spostandosi lo spazio per il successivo dente che eromperà in quel punto. Ecco che la semplice applicazione di un anellino (banda metallica) sul dente dietro, con un braccetto metallico consente di tenere fermi i denti prossimi a quello perso, finché in epoca di cambio, lo stesso (mantenitore) una volta svolta la sua funzione verrà eliminato.
La quasi totalità della popolazione non conosce l’esistenza di questi presidi di prevenzione. Purtroppo molti colleghi sottovalutano il problema ed eliminando un dentino cariato non provvedono alla preservazione di quello spazio. Il danno conseguente può essere notevole.
Bisogna comprendere che un primo molare da latte, erompe prima dei tre anni e permane in bocca fino ai 10/13 anni a seconda del sesso e tempistica individuale di cambio-permuta. Quindi dai 7 ai 10 anni in media di permanenza. Dietro al primo molaretto troveremo il secondo. Ma posteriormente a quest’ultimo a 6/7 anni spunterà in arcata il primo molare permanente. E’un vero gigante per dimensioni e funzione.
Quindi dai 6/7 anni questo può spingere in avanti rubando spazio a volontà perché abbiamo visto che Il primo molaretto da latte dovrebbe essere perso tra i 10 e i 13 anni. Se poi la perdita è a carico del secondo molaretto, che è proprio confinante col punto di eruzione del “gigante” il danno è sicuramente superiore.
Ad oggi non ha senso ignorare un presidio così importante ed economicamente conveniente. Questo è un altro dei motivi per sottoporre i bambini a controlli periodici da uno specialista e non fermarsi al primo consiglio di chi non è abituato a curare la bocca dei bambini.